SANITÀ, LA LEGA REPLICA AL PD: “COSTRUIAMO UNA SANITÀ DI TERRITORIO VICINA AI MARCHIGIANI”

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Ancona, 20 luglio 2022 – “Dalle dichiarazioni degli esponenti marchigiani del Partito Democratico in merito alla riforma della sanità regionale emerge grande preoccupazione perché finalmente la Lega, con il sostegno di tutto il Centrodestra, sta smantellando il vecchio sistema sanitario tanto caro alla sinistra, le cui crepe erano però evidenti da troppo tempo”, attaccano il Commissario della Lega Marche Riccardo Augusto Marchetti e i consiglieri regionali della Lega.

POI L’AFFONDO: “SE IL LORO MODELLO AVESSE FUNZIONATO, AVREBBERO RIVINTO NEL 2020”

“Il nostro assessore alla sanità Filippo Saltamartini, insieme a tutta la Giunta, ha lavorato sin dall’inizio della legislatura per costruire una sanità diffusa, che desse pari dignità alle città della costa e a quelle dell’entroterra – spiegano i leghisti – uno degli obiettivi principali del nostro programma elettorale era dare ai marchigiani una sanità di territorio efficace ed efficiente, e ora stiamo realizzando, seppur con ritardi dovuti alla pandemia, le promesse fatte nel 2020. Se i marchigiani avessero ritenuto valida la gestione della sanità del Partito Democratico, gli avrebbero ridato fiducia al momento del voto – incalzano – invece le elezioni hanno sancito la sconfitta della sinistra su tutti i fronti. Il modello di sanità provinciale è peraltro sempre più diffuso in Italia – spiegano gli esponenti della Lega – e l’unica regione che aveva creato una ASL unica, ovvero la Sardegna, sta facendo un passo indietro. Siamo sempre al lavoro per garantire ai marchigiani il meglio, nella sanità e in ogni altro settore – concludono Marchetti e i consiglieri regionali del gruppo Lega – Il PD faccia un’opposizione seria e costruttiva e pensi al futuro delle Marche piuttosto che agli interessi di partito”.

Su cosa attacca il Pd ?

“Forse quella più grave e vistosa- attacca Losacco del Pd- è rappresentata dalla disparità territoriale che l’istituzione di cinque aziende territoriali con personalità giuridica e in competizione tra loro andrà a creare tra una provincia e l’altra, minando di fatto l’universalità del diritto alla salute. Non sfugge, poi, come questa controriforma sia del tutto incoerente con la normativa nazionale e soprattutto con il Piano regionale socio sanitario, che ancora oggi coincide in larga parte con quello varato dalla precedente Amministrazione. L’approvazione del nuovo Piano, infatti, dovrebbe precedere qualsiasi intervento strutturale, al fine di valutarne l’impatto economico-finanziario e renderlo dunque non solo credibile, ma anche possibile. Tanta incompetenza rischia, solo per fare due esempi, di rendere le Marche l’unica regione in Italia priva di ospedali di primo livello e di amplificare il problema della carenza di medici, dato che le Ast risulteranno per loro meno attrattive rispetto a un’azienda complessa”.

Dunque da una parte c’è lo studio dei fabbisogni per strutturare la nuova Riforma sanitaria, dall’altra un Pd che la vede sempre al contrario su una Sanità declassata negli ultimi decenni proprio da chi replica con la presunzione di sapere. Ma si sà, non c’è più sordo di chi non vuol sentire!

Le News di Paola Pieroni