
Le sanzioni sono a pieno regime ma il rublo continua la sua corsa verso l’alto consolidando la sua ripresa dopo la bruttissima caduta iniziale. Ma perchè avviene tutto ciò? Perchè l’economia russa non collassa su se stessa , come si augurava chi quelle sanzioni le ha volute? La risposta è molto semplice.
Preservati dal blocco, gli istituti pubblici russi Gazprombank e Sberbank incassano ancora euro e dollari in cambio di gas, petrolio e carbone venduto all’Europa. Quindi con l’80% di quei flussi di moneta forte acquistano rubli, sistematicamente. In altri termini la moneta di Mosca si rivaluta perché sostenuta dagli interventi – almeno venti miliardi di euro nell’ultimo mese – con soldi degli europei. Andarono per suonare e furono suonati sarebbe da dire.


La mossa del cavallo dello Zar: andarono per suonare e furono suonati
Ma Vladimir Putin oggi ha fatto la sua mossa del cavallo, quella più imprevedibile, quella che spariglia tutto. La Russia accetterà per il pagamento del gas che vende all’Europa solamente rubli . Con questo provvedimento finanziario lo Zar otterrà due cose :
1 ) apprezzamento ulteriore del rublo;
2) inizio della marginalizzazione di euro e di dollaro come mezzi di pagamento sui mercati internazionali
Questo confermerebbe
a) che le sanzioni alla Russia fanno male a tutti meno che alla Russia,
b) che questi non sono solo la negazione della diplomazia , ma anche della finanza. Ebbene. Andarono per suonare e furono suonati! Suonati dalla finanza.
Paola Pieroni con Achille Pelide Acheo