
“Le donne vittima di violenza anche se fosse un solo caso all’anno, sarebbe comunque troppo. È inaccettabile che mariti, compagni, padri, fratelli, uomini in genere, non abbiano rispetto verso le donne e non sappiano accettare un “no”, la fine di un amore, di una convivenza, il desiderio di emancipazione, solo per fare alcuni esempi. Dobbiamo spezzare questa catena di violenza, ciascuno di noi può fare la propria parte”. Questo il commento del consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Elena Leonardi, nonché presidente della IV Commissione consiliare Permanente, al termine della seduta assembleare aperta del Consiglio regionale dedicata alla discussione sul “Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne nella Regione Marche, che l’ha vista come relatrice di maggioranza.
I dati in aumento: +18% rispetto al 2019
“I freddi numeri sono inequivocabili. Nonostante la pandemia, e forse anche a causa di questa e dei lockdown che ha determinato con prolungati periodi di convivenza nelle mura domestica, i dati sono in aumento. Nel 2020 si sono rivolte ai cinque Centri Anti-Violenza delle Marche 483 nuove donne vittime di violenza, +18% rispetto al 2019. Questi numeri hanno anche un aspetto non del tutto negativo, nel senso che le donne trovano ancora più coraggio nel denunciare le violenze che avvengono, nella stragrande maggioranza dei casi, fra le mura domestiche e da uomini che hanno in corso o hanno avuto un legame affettivo con le vittime. Permane, inoltre, anche una percentuale di violenza legata alla cultura e agli stereotipi di genere. Vorrei anche soffermarmi, però, sui figli. Nel 2020 nelle Marche i figli che vivono in un contesto familiare in cui si registrano comportamenti violenti sono 595 di cui 219 maggiorenni e 376 minorenni, un dato che, seppure in aumento, non si discosta di molto dai numeri del triennio precedente (616 nel 2019, 638 nel 2018, 466 nel 2017). Delle 483 donne vittime di violenza il 39% vive con i figli minorenni. Non possono certo essere definiti dei “danni collaterali”. Al contrario sono persone che rischiano di percepire la violenza come un qualcosa di inevitabile. Dobbiamo fare il possibile perché ciò non accada.
Parrucchieria Veronica Zampaloni di Porto sant’Elpidio e Chiara Scoccia Creazioni di Sant’Elpidio a Mare
Le leggi sulla violenza si dimostrano inefficaci
“È inutile nascondercelo, alcune misure predisposte per Legge al fine di contrastare la violenza sulle donne, si sono dimostrate insufficienti e inefficaci, continua Leonardi. Oltre alla repressione occorre, secondo me, investire nella prevenzione e mettere in piedi azioni educative e formative rivolte alle nuove generazioni. Insegnare a gestire gli aspetti emotivi, soprattutto nelle nuove generazioni all’interno della scuola, in questa direzione va anche la Legge approvato lo scorso agosto per l’introduzione della psicologia nelle scuole”. Elena Leonardi termina il suo intervento in Consiglio Regionale ricordando le quattro donne uccise nel corso del 2020: Ida Creopolo di Filottrano, Fiorella Scarponi di Jesi, Simona Porceddu di Novilara e Rosina Rosy Cassetti di Montecassiano. Per loro un ricordo nel giornata della violenza sulle donne con la sensibilità di una donna prima e politica poi.
La Fenice
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