
Da La Stampa – MILANO. «Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato molteplici shock: la pandemia, i colli di bottiglia dal lato dell’offerta e lo shock energetico, il tutto tra incertezza politica e tre diversi governi.
Tuttavia, nessuno di questi eventi avversi si sono finora tradotti in significative cicatrici economiche, contribuendo alla stabilità del rating italiano a BBB». Lo sottolinea Dbrs Morningstar in un rapporto. «La ripresa post pandemia dell’Italia è stata migliore del previsto e la crescita è stata più forte rispetto ai suoi pari.
La crescita potenziale del Pil sembra migliorare e il rapporto debito pubblico/Pil dovrebbe continuare a diminuire nei prossimi anni, sebbene più lentamente rispetto agli ultimi due anni», sottolinea il rapporto che prevede «una crescita economica più elevata rispetto al periodo pre-pandemia, insieme a un progressivo miglioramento del saldo pubblico che contribuisce al futuro calo del rapporto debito/Pil».
Secondo Dbrs Morningstar «i molteplici shock non sembrano aver alterato i fondamentali economici dell’Italia, mentre le stime di crescita potenziale sono superiori rispetto al passato. La performance economica post-pandemia e’ stata migliore rispetto ai principali paesi dell’Eurozona, riflettendo una solida resilienza ai lockdown, allo shock energetico e all’elevata inflazione».
Nel primo trimestre del 2023, il livello reale del Pil era del 2,4% in più rispetto al periodo pre-covid, un punto percentuale in più rispetto a quello della Francia, mentre i livelli del Pil di Germania e Spagna rimangono vicini o leggermente al di sotto del livello del quarto trimestre 2019. Inoltre, le ultime proiezioni della Commissione Europea indicano un miglioramento per l’Italia della crescita potenziale nei prossimi anni, nonostante la grave recessione economica durante la pandemia e la carenza di gas.
La Commissione prevede che il Pil italiano sia aumentato da un tasso di crescita leggermente sotto lo zero nel periodo 2009-2021 a circa lo 0,9% dal 2022 al 2027 riflettendo sia la spinta attesa dalle riforme e dagli investimenti legati al piano di rilancio dell’Italia, sia da un’occupazione in crescita.