
– Manca sempre meno al 15 ottobre e l’unica certezza sembra essere il caos. I porti bloccati, 18mila agenti di polizia che rischiano di essere sospesi e i mezzi di trasporto, che in tutta Italia rischiano di ridurre il servizio alla cittadinanza.
Malessere che si aggiunge a malesseri preesistenti, disagi che vanno solo ad aggravare situazioni borderline di cui soffrono soprattutto le grandi città. Come Roma, ad esempio, dove i cittadini sono abituati a fare i conti con disservizi e rallentamenti che potrebbero solo peggiorare, visto che potrebbero essere il 20-30% del totale i lavoratori senza green pass.
Una situazione che preoccupa non solo i comuni cittadini ma anche tutto il comparto degli autoferrotranvieri. Abbiamo incontrato un loro referente, a Roma, che ci ha parlato, pur mantenendo l’anonimato, dell’aria che si respira all’interno delle aziende di trasporto della Capitale.
Oltre ai problemi di ordine pubblico i dipendenti devono fare i conti anche con la tensione psicologica con cui convivono ormai da mesi e l’incertezza tra il dover tutelare l’economia familiare e la difesa dei propri diritti, con la consapevolezza che la meritocrazia professionale sembra essere stata sostituita da quella sanitaria.