
Il mondo del commercio sta attraversando un periodo caratterizzato da diversi cambiamenti dovuti sia all’innovazione tecnologica che a fattori sociali e culturali, senza contare la rivoluzione legata all’emergenza pandemica e alla ricerca di nuove soluzioni per non sprofondare in un’altra pesante crisi economica. In questi anni stiamo dunque osservando diverse novità , che riguardano sia il commercio elettronico che le piccole attività commerciali, in netta ripresa rispetto al buio di qualche tempo fa: ecco le principali tendenze.
(Pixabay)
I piccoli negozi si prendono la rivincita
La ripresa dei negozi di piccole e medie dimensioni è una delle sorprese di quest’ultimo biennio, un periodo complesso in cui proprio le realtà locali sembrava stessero subendo maggiormente il peso delle difficoltà economiche e sanitarie. Se per molte attività la crisi è stata decisiva, dal 2021 a oggi si stanno registrando tassi di crescita inattesi proprio nel canale dei piccoli negozi: stando a quanto rilevato mensilmente dall’Istat, infatti, le imprese operanti su piccole superfici stanno ottenendo risultati importanti anche rispetto alle più strutturate GDO.
Se prendiamo come riferimento il mese di maggio, per esempio, risulta che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le piccole attività commerciali hanno fatto segnare addirittura un +7,3%, superando la grande distribuzione (+6,2%) e collocandosi al di sotto dell’e-commmerce (+15,5%). Ancora più evidente la crescita ad aprile, quando i piccoli negozi avevano registrato addirittura un +10,1% rispetto al 2021, un valore importante che, al netto delle normali oscillazioni periodiche e dei leggeri cali fisiologici soprattutto nei mesi estivi, rivelano una crescente predilezione dei consumatori per il ritorno al contatto diretto con i commercianti.
L’e-commerce continua la sua crescita
A fare il paio con la ripresa del piccolo commercio sono le vendite online, che continuano a far registrare numeri in crescita un po’ in tutti i comparti. A favorire questo trend positivo sono vari fattori, che spaziano dal miglioramento delle tecnologie a disposizione dei consumatori fino alla maggiore fiducia degli stessi clienti nei confronti delle transazioni online, uno dei punti deboli degli anni passati.
La possibilità di utilizzare device sempre più facili e alla portata di tutti e di accedere a portali e applicazioni molto più intuitivi che in passato, per esempio, ha permesso a molte società operanti sul web di accrescere la propria presenza e di raggiungere in maniera più efficace i consumatori, non soltanto per ciò che riguarda la vendita di beni fisici ma anche per fornire servizi di varia natura, dalle prenotazioni di viaggi fino all’intrattenimento digitale.
In questo senso, i migliori casinò online rappresentano un esempio di eccellenza per quanto concerne la capacità di rispondere ai bisogni degli utenti mediante investimenti mirati che permettono, anno dopo anno, di migliorare l’esperienza complessiva sui siti e sulle applicazioni di gioco. Gli operatori del settore riescono infatti a garantire cataloghi sempre ampi di passatempi e, al tempo stesso, ad assicurare massima protezione dei dati personali e di pagamento e la presenza di community in cui confrontarsi con altri appassionati.
A tutto ciò si aggiunge l’evoluzione tecnologica che permette di rendere i giochi stessi più coinvolgenti e immersivi, come accaduto con l’introduzione dei sistemi multiplayer prima e della realtà virtuale poi, quest’ultimo vero e proprio elemento di rottura col passato che potrebbe, in maniera ovviamente adeguata al contesto, caratterizzare il futuro dello stesso e-commerce.
Quali sono i beni più venduti online e offline
Oltre a misurare le vendite complessive del commercio in Italia, l’ISTAT concentra la sua attenzione anche sulle singole categorie merceologiche, osservando quelli che sono i trend positivi e negativi del momento. Anche in questo caso le oscillazioni periodiche possono restituire quadri differenti tra un mese e l’altro, ma in generale è possibile delineare alcune tendenze più evidenti.
Negli ultimi mesi, per esempio, le vendite dei beni alimentari risultano aumentate in valore (+1,5% nel secondo trimestre 2022 e +6,1% a luglio) ma diminuite in volume (-0,8% e -3,6%) mentre per quelli non alimentari crescono in entrambe le misure e con un riscontro positivo in gran parte dei settori merceologici, con informatica, telefonica e telecomunicazioni in particolare forma (+8,2% nel solo mese di luglio) ed elettrodomestici, radio e TV subito dopo (+6,9%). Bene anche abbigliamento, calzature e utensileria per la casa.
Tra i beni non alimentari, a rallentare in quest’ultimo periodo sono soprattutto il comparto fotografico e quello relativo a cartoleria, riviste, libri e giornali, che registrano una tendenza leggermente negativa dopo una fase di crescita.